- Posso installare i pannelli solari se abito in condominio ?
- Gli altri condomini possono opporsi se voglio installare sul tetto del condominio un impianto fotovoltaico ?
- Che permessi ci vogliono per realizzare nella copertura del condominio un impianto solare a servizio della mia abitazione ?
- Nel tetto del condominio, chi ha diritto ad installare l’impianto fotovoltaico nella falda rivolta a Sud ?
Sono alcune delle domande che mi sono state poste da persone che abitano in condominio ed erano interessate ad installare l’impianto fotovoltaico o i collettori solari termici al servizio esclusivo della loro abitazione.
Grazie alla riforma del condominio contenuta in una Legge del 2012, è infatti possibile installare impianti alimentati a fonti rinnovabili a servizio di singole unità abitative, ma questo non significa che basta andare sul tetto ed installare il proprio impianto : c’è comunque un iter da espletare e delle autorizzazioni da ottenere.
Faccio queste precisazioni perché in rete si trovano diversi articoli scritti da semplici appassionati di energie rinnovabili che parlano di fotovoltaico e condominio che fanno molta confusione in materia, mischiando assemblea condominiale, autorizzazioni comunali e parti comuni, e distorcendo non poco la realtà delle cose.
Altri articoli, scritti da esperti legali, analizzano casi specifici ma sono molto tecnici, per addetti ai lavori.
Ho pertanto deciso di scrivere questa breve guida dove cercherò di simulare il procedimento per realizzare un impianto solare (fotovoltaico o termico) a servizio della propria abitazione, sulla copertura del condominio.
Per quanto riguarda gli impianti solari destinati ai servizi condominiali, mi riprometto di parlarne in un secondo articolo perché si tratta di una questione molto più complessa dal punto di vista economico, tecnico ed energetico.
Vediamo ora l’argomento “ognuno il suo”, con i 10 passi per giungere alla realizzazione.
Primo Passo – Tastiamo il terreno
Dato che stiamo parlando di impianti alimentati dal sole, è naturale che dovremo posizionarli in spazi il più possibile a sud e privi di ombre. Ecco quindi che la prima cosa da verificare è la presenza di spazio usufruibile nel nostro tetto.
Potete farlo semplicemente dando un’occhiata alla vostra casa con Google Maps.
Talvolta già con questo semplice strumento ci si può rendere conto se vale la pena procedere perché lo spazio a disposizione è tanto, oppure se il tetto è troppo spezzettato o presenta troppi ingombri da rendere impossibile l’installazione di un qualunque impianto solare.
Dovete infatti controllare che il tetto non sia troppo affollato da antenne, camini, abbaini, lucernari, sfiati, parabole e altri oggetti che certamente non potrete rimuovere per far posto al vostro impianto.
Secondo Passo – Spazi Disponibili ?
In secondo luogo dovrete calcolare di quanta superficie avete diritto secondo i millesimi. Ad esempio se avete il 20% dei millesimi condominiali, avrete diritto al massimo al 20% degli spazi della copertura. Il concetto è semplice, ogni condomino ha eguale diritto sugli spazi comuni del tetto per l’installazione di un qualunque impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Fate due quindi un conto di massima su quanti metri quadrati ci sono nel tetto (anche semplicemente moltiplicando lunghezza x larghezza del condominio) e fate la proporzione con i vostri millesimi. Sarà subito chiaro se lo spazio risultante è sufficiente per fare un qualsiasi tipo di impianto.
Terzo Passo : su quale falda installare l’impianto ?
A chi toccano le falde con gli orientamenti migliori ? Il mio condominio ha una falda a Sud dove potrei installare un impianto solare : ho diritto di utilizzarla ?
La risposta è che una volta rispettati i millesimi di vostra competenza, vale la regola del “Chi primo arriva meglio alloggia”.
Del resto solitamente solo una piccola parte dei condomini è interessata alla realizzazione di un impianto solare, quindi i millesimi nelle posizioni migliori dal punto di vista dell’irraggiamento solare saranno proprio utilizzati da questi.
Nel caso invece di condominio con falde del tetto esposte Est-Ovest, per il fotovoltaico il mio consiglio è di dividerlo in due parti, con una parte esposta ad Est e una parte esposta ad Ovest. Più complessa la questione del solare termico, che richiede un’esposizione prevalente verso Sud, da analizzare caso per caso. Qui il rischio è di realizzare dei veri e propri orrori architettonici, contro i quali i restanti condomini avranno tutto il diritto di opporsi.
Ricordo comunque che l’assemblea condominiale può comunque deliberare una collocazione diversa degli impianti nelle parti comuni del tetto o dei lastrici solari.
Passo 4 – Fotovoltaico o Solare Termico ?
Certamente le cose cambiano notevolmente se volete installare un impianto fotovoltaico oppure un collettore solare termico per la produzione di acqua calda. Per un impianto fotovoltaico classico da 3kWp sono tipicamente necessari circa 20 metri quadrati. Un impianto Solare Termico medio, invece, occupa solamente 4 metri quadrati.
Sono dati che influiscono non poco nella scelta.
Per contro l’impianto fotovoltaico è facilmente collegabile all’impianto elettrico di casa vostra, visto che in un modo o nell’altro riuscirete a trovare un percorso per i fili elettrici.
Per il solare termico invece non è detto che il percorso delle tubazioni dell’acqua sia realizzabile; i tubi oltre ad essere molto più rigidi dei fili elettrici, sono molto più ingombranti perché hanno anche la coibentazione; talvolta comunque si riescono a passare grazie a canne fumarie abbandonate.
Per questi aspetti sarà pertanto necessario rivolgersi ad un installatore con esperienza in questo tipo di impianti.
Passo 5 – Le Autorizzazioni Comunali
A questo punto prendetevi un po’ di tempo una mattina e provate a telefonare al vostro municipio, chiedendo di parlare con l’ufficio tecnico o con l’edilizia privata.
Il motivo è molto semplice : dovete capire che tipo di pratica c’è da fare per realizzare un impianto solare sul vostro palazzo.
Solitamente il tecnico del comune sapendo l’indirizzo riesce a dirvi in linea di massima cosa bisogna fare, se basta una semplice comunicazione (CIL) oppure se è necessaria una asseverazione da parte di un professionista iscritto all’albo.
In casi estremi potrebbero esserci dei vincoli paesaggistici che impediscono l’installazione di questi impianti, oppure sono fattibili ma richiedono una pratica più complessa. Non è quindi detto che il tecnico comunale, seppure armato di buona volontà, possa rispondervi. In questi casi potete delegare un professionista oppure una ditta installatrice.
Segue nella Seconda Parte (LINK QUI)
Immagini : Flikr