Con la riforma delle tariffe elettriche ad uso domestico residenziale, partita ancora nel 2015, ci sono delle novità che le famiglie italiane potrebbero trovare molto, molto interessanti.
Abolito lo “standard” da 3kW
In primo luogo dal 1 Gennaio 2017 è praticamente abolito il concetto di contratto “standard” per uso domestico (quello con la potenza di 3kW), un contratto che in precedenza godeva di tariffe agevolate a discapito di chi aveva contratti diversi. Ora con la bolletta che riceveremo a casa sarà proporzionale al servizio ottenuto, indipendentemente dalla potenza del contatore.
Per essere ancora più chiari, con la riforma il prezzo dell’energia elettrica (cioè il consumo) non avrà nulla a che vedere con i costi fissi dovuti al tipo di contatore, cioè la potenza contrattuale; in questo modo anche il mercato domestico adotterà il sistema che è sempre esistito nei contratti per uso commerciale ed industriale, com’è nei restanti paesi europei.
Liberalizzate le potenze
Secondo importante aspetto della riforma è che sono state “liberalizzate” le potenze contrattuali, che prima erano vincolate a delle “taglie” prefissate : 3kW, 4.5kW e 6kW.
In pratica dal 1 Gennaio 2017 per gli utenti c’è la libertà di scegliere la potenza a proprio piacimento, a passi di 0,5 kW.
Sarà possibile, ad esempio, stipulare un contratto da 3,5kW oppure da 4, ecc.
Resta inoltre confermata la tolleranza del 10% rispetto alla potenza contrattuale, prima che “scatti” il contatore; questo significa, ad esempio, che stipulando un contratto da 4kW sarà possibile consumare fino a 4,4 kW.
Ecco in sintesi le taglie che saranno concesse agli utenti dotati di fornitura 230V :
Potenza Contrattuale kW |
Potenza Reale Disponibile |
3 | 3,3 |
3,5 | 3,85 |
4 | 4,4 |
4,5 | 5 |
5 | 5,5 |
5,5 | 6 |
6 | 6,6 |
Nota : oltre queste potenze si passa alla fornitura di energia elettrica trifase (fattibile, ma serve avere a casa un quadro elettrico piuttosto…. “spazioso”).
Aumento gratis !!
Terzo importante elemento , ancora più interessante : dal 1 Aprile 2017 al 31 Marzo 2019 aumentare la potenza del contatore elettrico di casa costerà molto poco. L’autorità per l’energia, infatti, ha richiesto ai distributori una moratoria di 2 anni durante i quali saranno fortemente abbattuti i costi per aumentare la potenza contrattuale.
Significa che non si pagheranno i fatidici 70€ per ciascun kW di potenza aggiunto rispetto al precedente contratto (oltre a l’IVA e costi accessori).
Presumibilmente il cambio contrattuale dovrebbe costare solo 30€, che potrebbero scendere a zero per chi ha il contatore con la telelettura attiva.
Per maggiori informazioni è consigliabile aspettare il mese di Aprile e poi chiedere al proprio fornitore di energia elettrica.
Attenzione ai costi
Ricordo che comunque per ogni kW aggiunto rispetto al precedente contratto, ci sarà un aggravio di 21,7 €+IVA annuali; questo significa che, ad esempio, passando dal contratto da 3kW ad un contratto da 4kW, si avrà un costo aggiuntivo in bolletta di circa 4 € per ciascun bimestre.
Per il resto, finalmente le abitazioni italiane si allineano a quelle dei restanti paesi europei, dove la potenza contrattuale parte mediamente dai 5 kW (vedi Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, ecc); è proprio il caso di dire che finiremo di fare le corse giù per le scale per ridare corrente alla casa.
Link utili : http://www.autorita.energia.it/it/schede/C/faq-riftariffe.htm