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Fotovoltaico e Bitcoin : un’opzione industriale

Più volte mi è stato chiesto se per fare il “minatore” delle criptovalute come bitcoin sia necessario avere un impianto fotovoltaico.

La domanda non è sbagliata, perché la persona che convalida le operazioni di pagamento apponendoci una sorta di firma digitale, deve usare computer e apparati elettronici che hanno consumi elettrici piuttosto importanti.

La risposta pertanto è molto semplice : non è indispensabile, ma è sicuramente consigliabile, visti i costi dell’energia elettrica che abbiamo in Italia.

Chi fa il minatore, infatti, è in competizione con tutti gli altri minatori che ci sono in giro per il mondo e che operano in quella stessa criptovaluta, per cui svolgere questo mestiere “energivoro” con la sola energia elettrica di rete potrebbe diventare controproducente, soprattutto nei periodi un cui bitcoin e altre criptovalute sono scambiate a valori particolarmente bassi rispetto ad Euro e Dollaro.

La presenza di una produzione elettrica a buon mercato quindi viene a compensare questi periodi di calma, allinea la competitività del minatore a quella globale ed abbrevia l’ammortamento delle apparecchiature nei periodi con i cambi più favorevoli.

 

I tempi d’oro del 2017

Nella primavera del 2017 l’attività di validazione delle operazioni di pagamento fatte con le criptovalute era divenuta talmente profittevole che in alcuni casi gli investimenti in apparecchiature si ammortizzavano in tempi brevissimi. Tanto per fare un esempio c’è stato un momento che una scheda grafica ad alte prestazioni come la Radeon RX480, si ammortizzava in meno di due mesi.
Del resto per fare il minatore non servivano grosse risorse : bastava monte la scheda in un qualunque PC , installare il software (solitamente per minare Ethereum o ZCash o altre critpovalute) ed il gioco era fatto.
Mining_Rig A fare questo mestiere si sono messi anche i “falegnami”, per fabbricare telai in legno dove alloggiare le schede grafiche, perché dentro il PC non potrebbero smaltire il calore.

Per chi non ci crede basta digitare con google “Mining Rig” (letteralmente : pozzo per estrazione mineraria), per vedere tra immagini e video, in quanti si sono attrezzati con decine di schede grafiche installate alla meno peggio in salotto o nel garage di casa, con le soluzioni più bizzarre o improvvisate.

In ogni caso, di questa opportunità se ne sono accorti in molti, così verso Maggio-Giugno 2017 le GPU (le schede grafiche da PC ad alte prestazioni) sono rapidamente scomparse dagli scaffali dei negozi e dai rivenditori on line, Amazon compreso.

Per i costruttori è stato sicuramente un grande momento (a scapito di chi le schede le acquista per giocare), con AMD ed NVIDIA che hanno visto aumentare notevolmente il loro giro d’affari.

Idem per costruttori di macchine proprietarie, dette nel gergo “ASIC”, cioè dispositivi elettronici progettati specificamente per eseguire le operazioni matematiche di una precisa criptovaluta.
I casi più classici di macchine che “minano” specifiche criptovalute sono Bitcoin, Litecoin, Dash, ma ci sono anche monete minori come Siacoin, e LBRY Credits.

Ricordo comunque che oltre al mining amatoriale ci sono già da tempo grandi impianti di mining, come ad esempio in Cina (per il costo basso dell’enegia elettrica), in Islanda (per la facilità di smaltire il calore), e in altri paesi del mondo.

Persino il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo in proposito, con un gruppo di minatori che si è insediato in un paesino della Svizzera (Link alla fine).

 

Il mining diventa industriale

Sull’onda di questo entusiasmo per le criptovalute, nel 2017 si sono progressivamente sviluppate aziende che  forniscono chiavi in mano sistemi industriali preconfezionati per il mining, come ad esempio il Container della Envion, che potete vedere in questa immagine, il quale può essere posato direttamente presso l’impianto che produce energia (fotovoltaico, eolico, ecc).

Container_Crypto_MiningP
Container per Mining

Nei container solitamente vi sono “N” macchine per minare criptovalute (anche diversificate) che vengono trasportati e messi in servizio direttamente nei pressi dell’impianto di produzione, tipicamente eolico o fotovoltaico, per sfruttare al l’energia elettrica il più vicino possibile rispetto al luogo di produzione.
Qui le criptovalute dimostrano maggiore efficienza rispetto alle banche, che necessitano di migliaia di filiali, sedi e sportelli, con i relativi impianti di illuminazione, di riscaldamento e di condizionamento, tutti consumi che non possono essere localizzati vicino ai luoghi di produzione.
Per dirla a breve, stiamo aggiungendo efficienza al sistema economico e finanziario.

 

Soluzioni “sul posto”

Miners_Bitcoin_rackLPer realizzare un impianto per minare criptovalute non è comunque necessario rivolgersi a multinazionali o aziende specializzate. Si può anche acquistare un semplice scaffale ed appoggiarci sopra le macchine per minare, che si possono anche acquistare gradualmente con l’espandere della propria attività.

L’importante è avere spazio al coperto, energia elettrica e connessione ad internet. Per il resto dipende da che cifra si è disposti ad investire.

Resta comunque un punto di riferimento fondamentale per dimensionare questi impianti l’energia elettrica che si ha a disposizione : in pratica bisogna verificare quanta energia in surplus si ha (su base annua) dal proprio impianto fotovoltaico/eolico/cogenerazione/ecc. e valutare i relativi costi.

Bisogna cioè fare un piano finanziario. Questo significa che è necessario incrociare competenze multidisciplinari, che riassumerei in queste categorie:

  • Criptovalute e Blockchain
  • Wallet Hardware, Software e Multisign
  • Hardware per il mining specifico (ASICs)
  • Hardware per il mining generico (GPU)
  • Impiantistica industriale sia elettrica
  • Smaltimento del calore
  • Funzionamento degli exchange
  • Contabilità di azienda, gestione doganale e fiscalità

Tutti settori con i quali ho dovuto scontrarmi, solo per fare delle simulazioni, e che quindi si devono tenere in considerazione con i grandi numeri di un investimento su scala industriale o in ambito d’impresa.

 

Twitter e Facebook, Forum e Blog

In rete si trovano moltissime indicazioni utili su come fare il minatore. Internet è come sempre una miniera d’oro di informazioni, sparse tra video, articoli e discussioni di ogni tipo. Ma sono generalmente spiegazioni di tipo tecnico ed informatico. Difficilmente si trovano indicazioni per le esigenze di un mining di livello aziendale, per ovvi motivi di riservatezza. Argomenti che, del resto, nel mining domestico sono inesistenti : vedi ad esempio i problemi contabili o fiscali, i problemi impiantistici, di sicurezza dei macchinari e di gestione dei wallet.

Approcciando il mondo industriale con un atteggiamento “domestico” si possono fare degli strafalcioni che per l’imprenditore diventano un danno o un mancato introito. Tanto per fare un esempio, basta vedere cos’è successo nell’autunno 2017 ad un importante “miner” con base negli Stati Uniti (che tra l’altro si era finanziato attraverso il token WTT) : Si è trovato bloccato perché inizialmente aveva assemblato un impianto con dispositivi privi dei marchi di sicurezza previsti per il mercato americano (nello specifico, UL/CSA).

 

Ultime Considerazioni

Occuparsi della validazione dei pagamenti che intercorrono tra gli utenti delle criptovalute è una attività imprenditoriale con costi e ricavi che, dati i risvolti, consente anche dei risultati di bilancio positivi (come si è visto nel servizio in TV della trasmissione “Le Iene”, indicato qui alla fine), ma che richiede macchine dedicate e che consumano molta energia elettrica.

Dato che in Italia l’elettricità ha costi importanti, il “minatore” italiano se usa solo l’energia dalla rete parte svantaggiato rispetto ai minatori di altri stati del mondo; basta confrontare il prezzo medio di 1 kWh italiano (circa 20 centesimi di dollaro) con quello degli Stati Uniti (circa 10 Cent$), per rendersene conto : siamo circa al doppio.

Siamo pertanto nella paradossale situazione per cui con l’energia dalla rete, un minatore “domestico” americano potrebbe guadagnare (in proporzione) di più rispetto ad un impianto realizzato in Italia su scala industriale.

Realizzare uno sistema di mining in presenza di un impianto Fotovoltaico o altra fonte energetica che abbia un surplus di energia a basso costo, è pertanto la prima opzione da tenere in considerazione se si vuole “impiantare” questo tipo di attività, perché allinea la competitività degli impianti italiani con quelli che ci sono in altri paesi del mondo.

 

Prima di fare il salto…

Se volete confrontarvi con il sottoscritto prima di far fare alla vostra azienda un salto “nel buio” dentro al mondo del mining di Bitcoin e criptovalute, scrivetemi all’indirizzo suggerimenti@marcodalpra.it .

E’ un servizio senza impegno che rivolgo a professionisti ed imprese .

Vedetelo come un dialogo, uno scambio di idee : in questa fase in cui il mining sta nascendo, il confronto è un’opportunità per fare cultura in questo settore ed anche per darvi qualche idea per correggere il tiro.

 

Qualche domanda, qualche risposta

  • Domanda (1) : Si può fare il minatore di bitcoin con un PC ?
  • Risposta : possibile ma da scartare; nel mondo ci sono migliaia macchine dedicate (ASIC) accese che fanno questo compito e sono migliaia di volte più potenti, quindi sarebbe una attività economicamente in perdita.
  • Domanda (2) : è conveniente minare Ethereum ?
  • Risposta : qui è necessario consultare i siti specializzati che calcolano in tempo reale la convenienza del mining, che dipende dal tipo di hardware che si ha a disposizione.
  • Domanda (3) :  è conveniente fare il minatore con un Masternode ?
  • Risposta : premesso che il masternode esegue la Proof of Stake (e non la Proof of Work dei minatori), è vero che ci sono criptovalute molto profittevoli, ma il loro valore è molto instabile, pertanto deve essere valutato caso per caso.
  • Domanda (4) : quali valute conviene minare ?
  • Risposta : vale quanto detto nella domanda 2. Se comunque vogliamo fare un paragone con il mondo finanziario, anche nel mining è consigliabile diversificare. Meglio non dotarsi unicamente di hardware specifico per una unica criptovaluta, ma avere più macchine di diverso tipo, anche se richiedono maggiori costi di gestione e maggiori costi di implementazione, rispetto ad avere macchine tutte uguali.

 

Mining in TV

Un servizio televisivo interessate e molto completo proprio sul “Mining” delle criptovalute, è stato curato dalla trasmissione Le Iene il 25 Marzo 2018. Qui sotto il collegamento.

Se siete nuovi del settore Crypto, sarà per voi una sorpresa : vi renderete conto che il futuro è già arrivato.

La trovate a questo Link.

 

 

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