Lo Scambio sul posto è un contratto che si stipula con il GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, per farsi “rimborsare” l’energia elettrica che immettiamo nella rete pubblica quando non riusciamo ad consumarla con i nostri elettrodomestici o con i macchinari della nostra azienda.
I dettagli
Possono accedere allo “SSP”, questa è la sigla dello Scambio Sul Posto, gli impianti di produzione da fonti rinnovabili oppure i sistemi di cogenerazione ad alto rendimento (CAR) fino a 200kW.
Si applica agli edifici residenziali, ma anche alle attività commerciali, industriali, artigianali, agricole, ecc.
Il GSE ci spiega che nello Scambio sul Posto si utilizza la rete pubblica come uno strumento per l’immagazzinamento virtuale dell’energia elettrica prodotta ma non contestualmente autoconsumata.
Naturalmente, condizione necessaria per il servizio è la presenza di impianti per il consumo e di produzione di energia elettrica allacciati allo stesso contatore (il punto di fornitura, o POD).
Quali i vantaggi?
Con lo Scambio sul Posto la rete elettrica nazionale diventa una sorta di enorme accumulaotre dove “parcheggiare” la vostra energia di oggi per riprenderla anche dopo mesi o addirittura anni. E’ vero che lo scambio non è alla pari, cioè dal punto di vista economico si perde il 35-40% rispetto al costo dell’energia che si acquista direttamente dalla rete, ma è anche vero che non esiste il mondo di accumulare l’energia a così lungo tempo.
Il contratto di Scambio sul Posto ha comunque anche dei costi di gestione, che si attestano tra i 30 e 40€ all’anno.
Dall’estate all’inverno
Immaginiamo ora un impianto di produzione elettrica, sia fotovoltaico che idroelettrico o altro, installato in un edificio ad uso “lavorativo”, e guardiamolo funzionare da metà maggio a metà ottobre, cioè nei mesi estivi.
Bene, cosa succede a tutta l’energia elettrica prodotta sabato o domenica o nella pausa pranzo o la settimana di ferragosto, cioè quando il nostro fabbricato è chiuso o quando i macchinari sono fermi ?
Semplice: finisce i rete. Gli impianti di produzione da fonti rinnovabili infatti non si spengono, non si fermano all’occorrenza. Questo sostanzialmente per due motivi: prima di tutto perché si tratta di energia che altrimenti andrebbe perduta, e quindi di energia che vale sempre la pena sfruttare, ed in secondo luogo per non causare uno stress termico e meccanico alle apparecchiature.
Per contro questa energia persa nei momenti di chiusura dell’attività lavorativa è una quantità molto grande, di entità tale che richiederebbe un sistema di accumulo di dimensioni enormi, da non avere nessun senso economico.
Idem in casa
Lo stesso dicasi per l’impianto fotovoltaico domestico: che fine fa l’energia prodotta quando partite per le ferie, oppure se ogni weekend chiudete tutto e vi trasferite nella vostra casa al mare?
L’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico nei mesi estivi, inoltre, è molto elevata (e maggiore rispetto ai mesi invernali), tanto che se non avete un uso intensivo del condizionatore di giorno, sarà molto difficile utilizzarla.
Anche qui si tratta di energia che finisce i rete ed in quantità importanti, tali che accumularla in loco dal punto di vista economico non avrebbe nessun senso.
Conclusione
Lo Scambio sul Posto è una soluzione molto pratica e molto semplice: è un contratto con il quale l’energia che immettete in rete quando non siete in casa o quando la vostra azienda è chiusa, verrà utilizzata in altri periodi sotto forma di rimborso sulle bollette elettriche dei consumi: si trasforma cioè in una sorta di “sconto” sull’energia acquistata dalla rete.
E soprattutto funziona sia per l’energia che venga usata la notte seguente, o il giorno successivo (perchè nuvoloso), sia per l’energia della quale avete necessità molti mesi dopo. E’ quindi uno strumento da tenere in considerazione.
Come sempre: fare attenzione
Ribadisco, come tengo di solito a precisare, che queste sono considerazioni sono a carattere generale. L’uso dell’energia elettrica in ogni edificio varia con le abitudini e le necessità di chi lo occupa, quindi le soluzioni a pacchetto, chiavi in mano, non esistono.
Vanno studiate su misura, di volta in volta, così come i sistemi di accumulo.
Detta in altri termini, se aveste da spendere 10.000 € per un singolo abito: preferite spenderli per un vestito fatto su misura… o preferite spenderli per un vestito fatto in serie con lo stampo?
Link Utili
La pagina dedicata allo Scambio Sul Posto nel sito del GSE.