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Danni da grandine: aspetti fiscali

Gli eventi meteorlogici avversi che hanno funestato l’estate 2023 hanno provocato numerosi danni ad immobili e autovetture, ma soprattutto agli impianti fotovoltaici siti nei tetti delle abitazioni civili, tanto che ho ricevuto diverse mail di richieste di informazioni riguardo del “da farsi” in queste situazioni.

Mettendo da parte al momento le questioni tecniche ed elettrotecniche che riguardano i collegamenti elettrici dei moduli fotovoltaici guasti ed accantonando coloro che sono protetti da polizze assicurative, provo a fare alcune riflessioni sugli aspetti economici e soprattutto fiscali riguardanti i lavori per rimettere in funzione gli impianti.

 

Cos’è la manutenzione

Prima di proseguire con l’articolo e definire quali sono gli inquadramenti fiscali, è necessario passare attraverso le definizioni di manutenzione ordinaria e straordinaria.

La manutenzione ordinaria: sono tutti quegli interventi necessari per mantenere in efficienza un immobile o un impianto, sia a seguito di usura che di guasti o difetti che lo stesso impianto o immobile possa manifestare durante la vita utile;

Rientrano nella manutenzione ordinaria la sistemazione delle tegole, la verniciatura delle pareti o la riparazione di un componente guasto, come ad esempio avviene con la caldaia o altri elettrodomestici.

La manutenzione straordinaria (nella quale ricadono gli interventi detraibili al 50%), riguarda invece cambiamenti importanti eseguiti all’immobile, tanto da richiedere un vero “cantiere” anche se non ci sono modifiche alla cubatura dello stesso.

Rientrano ad esempio nella manutenzione straordinaria, oltre all’installazione degli impianti fotovoltaici, il rifacimento del tetto, l’installazione dell’impianto anti intrusione, la sostituzione di un serramento, ecc.

 

L’impianto da riparare

Vediamo ora al caso in cui ci troviamo con un impianto guasto o danneggiato, indipendentemente chi o cosa ne sia stata la causa; è il caso in cui uno o più moduli fotovoltaici siano stati rotti dalla grandine, ma rientra in questa casistica anche un inverter che si guasta in modo irreversibile.

A mio modo di vedere il lavoro di riparazione di un impianto intesa come attività volta a rimetterlo in funzione dopo che è accaduto un guasto e/o danno, rientra nella manutenzione ordinaria e non ha opportunità per essere detratto fiscalmente.

Semmai è possibile richiedere l’iva al 10% in quanto manutenzione, ma riguarda espressamente la manodopera, non i materiali (che per gli impianti fotovoltaici non sono compresi); qui per maggiori indicazioni vi rimando al link sottostante, che vi porta alle istruzioni pubblicate nel sito dell’Agenzia delle Entrate:

L’Agenzia – L’ Agevolazione IVA – Agenzia delle Entrate (agenziaentrate.gov.it)

Naturalmente queste sono considerazioni a carattere generale che non possono applicarsi a casi specifici, per i quali dovrete sentire un esperto fiscale di vostra fiducia.

 

 

Se l’impianto è da rifare completamente

Vediamo invece il caso in cui i danni siano troppo estesi (ad esempio la grandinata ha coinvolto oltre il 50% dei moduli) e l’impianto è piuttosto datato (ad esempio ha oltre 10 anni) o comunque è tecnologicamente superato, per cui non vale la pena ripararlo.

In questo caso si può optare per rifarlo completamente andando a collocare l’intervento nella manutenzione straordinaria, per la quale la spesa usufruisce delle detrazioni per le ristrutturazioni edilizie al 50% e dell’IVA agevolata al 10%.

Questa opzione è applicabile agli impianti:

  • realizzati “di tasca propria” senza alcun tipo di detrazione o incentivo;
  • realizzato con una qualsiasi incentivazione in “Conto Energia”, a patto di rinunciare agli incentivi.

Per quest’ultimo tipo di impianti bisognerà rimuovere completamente tutti i moduli e fare attenzione alle procedure di smaltimento, nonchè comunicare al GSE la chiusura del contratto incentivante in Conto Energia.

Ci si troverà con un impianto completamente nuovo per il quale si potrà stipulare con il GSE il classico contratto di Scambio sul posto (se lo avete già, potrete aggiornarlo/mantenerlo), oppure di Ritiro Dedicato.

 

Impianti già in detrazione

Infine, vediamo il caso degli impianti che hanno subito danni di vasta entità e che sono stati realizzati con formule di detrazione fiscale quali 110%, 50%, ecc.

 

In tal caso prima di eseguire i lavori di rifacimento è necessario consultare un commercialista che dovrà verificare che i nuovi lavori siano detraibili o comunque non incidano nei massimali previsti per legge o che non vadano in conflitto con altre detrazioni già in corso.

 

Attenzione infine agli impianti realizzati su strutture agricole, commerciali ed industriali, nonchè gli impianti a terra e quelli realizzati con contributi in conto capitale, che esulano dal presente articolo in quanto rappresentano casi specifici da valutare con un esperto fiscale di fiducia.

 


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