Si fa molto parlare di Comunità Energetiche, un argomento piuttosto complesso e di difficile comprensione per i non addetti ai lavori. Per aiutare gli utenti, gli amministratori di condominio, i piccoli imprenditori ed il cittadino medio alla comprensione di questa normativa, che alla fine è una forma di incentivazione per le fonti rinnovabili, ho preparato questo breve articolo che vi presenta una “carrellata” di tutto l’argomento.
Da dove cominciamo?
Tutto fondamentalmente è iniziato con il Decreto Legislativo 199/2021 con il quale sono stati recepiti alcuni regolamenti europei e ridefiniti i modi con i quali si possono raggruppare (consorziare) i produttori e consumatori di energia elettrica rinnovabile.
Successivamente, con il Decreto 7 Dicembre 2023, il ministero competente ha ulteriormente chiarito le possibili Configurazioni per l’Autoconsumo Diffuso, facendo luce su numerosi dubbi e punti che il decreto precedente aveva lasciato in sospeso.
Per chi voglia approfondire tutte le possibili sfumature dell’argomento vi lascio a fine articolo il Link alla pagina del GSE; noi ora vediamo di analizzare i punti più importanti ed interessanti per abitazioni, condomini e piccole e medie imprese.
Cosa sono le Comunità Energetiche?
Le “Comunità Energetiche” sono dei modi che ha lo stato per identificare e premiare consumatori di energia elettrica che si “consorziano” per realizzare impianti di generazione elettrica da fonti rinnovabili (fotovoltaici) ed utilizzare l’energia prodotta.
Per i nostri scopi possiamo identificare due tipologie:
- Il Gruppo di autoconsumo collettivo, formato da utenti che fanno parte dello stesso edificio (palazzo, condominio, centro commerciale, ecc.),
- La Comunità energetica, formata da utenti siti in una area territoriale più vasta, come un quartiere o una città, fino ad una estensione massima come indicato nelle mappe pubblicate dal GSE (Link qui).
Di chi sono gli impianti di produzione?
Gli impianti di produzione possono essere di proprietà dei singoli utenti, che così partecipano alla comunità energetica sia quando consumano che quando producono, oppure di proprietà della Comunità Energetica stessa (o del Condominio), che mette l’energia prodotta a disposizione per i propri membri.
Dove possono essere gli impianti di produzione?
Nel caso del “Gruppo di autoconsumo collettivo” gli impianti di produzione devono essere nello stesso edificio; nella “Comunità energetica” invece gli impianti possono essere:
- presso alcuni dei membri (come ad esempio i classici impianti fotovoltaici domestici), oppure
- in altri siti/edifici; in ogni caso devono essere all’interno della Mappa GSE delle Cabine Primarie di cui abbiamo detto qui sopra).
Autoproduttori/Autoconsumatori
Possono far parte della Comunità utenti con impianto fotovoltaico proprio? Possono cioè diventare membri della comunità i fotovoltaici classici impianti domestici realizzati per l’autoconsumo? Si, ma in tal caso l’energia che andrà a favore della Comunità l’energia al netto dei consumi interni., cioè la quota di energia che viene immessa in rete.
Cosa si intende per Incentivi?
La normativa in questione prevede delle forme di incentivazione sia per la costruzione di nuovi impianto che per l’uso dell’energia rinnovabile.
GLi incentivi sull’energia vengono erogati dal GSE allo scopo di premiare i kWh che sono stati contemporaneamente prodotti e consumati tra i membri della comunità, indipendentemente da dove sono realmente i membri e gli impianti.
Devo cambiare fornitore di energia?
No, le comunità energetiche non vendono o forniscono energia elettrica; i membri delle comunità quindi resteranno con i soliti fornitori e riceveranno le solite bollette.
Chi è più agevolato?
Alla fine chi è più agevolato nella creazione di queste forme di aggregazione è il condominio, un soggetto giuridico che ha già un Codice Fiscale ed un legale rappresentante (l’amministratore) che può fare la pratica al GSE, ed ha capicità “gestionale” per raccogliere fondi dai partecipanti (i condomini) o chiedere un mutuo alla banca per la realizzazione di un impianto fotovoltaico .
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Alla fine… le Comunità Energetiche a cosa servono?
Se vogliamo farla breve, la normativa sulle Comunità Energetiche ha questo scopo:
- Stimolare la costruzione di impianti per la produzione di energia elettrica rinnovabile in modo “indiretto”, incentivando gli utenti a consumare questa energia, anche se si trovano lontani dagli impianti
Link Utili
Mappa interattiva delle “Cabine Primarie” nel sito del GSE (LINK)
Portale del GSE dedicato alle configurazioni di autoconsumo diffuso ( Link Portale GSE )
Le immagini di questo articolo sono estratte dalle Slide GSE del ciclo di Formazione 2024 “CER, Le novità introdotte dal Decreto MASE e Approfondimenti sulle regole operative” ( LINK ).